Interrogazione di Francesco Nucara sul futuro dello scalo di Reggio Calabria e Messina, città metropolitane Un aeroporto al servizio di due Regioni Interrogazione a risposta immediata di Francesco Nucara al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, 8 aprile 2010 Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria sta entrando nella fase operativa, per realizzare quella connessione infrastrutturale che è presupposto dell’integrazione economica dell’area; come è noto, la città di Reggio Calabria è stata riconosciuta città metropolitana con legge dello Stato e la "dirimpettaia" Messina città metropolitana con legge regionale; è altrettanto nota l’annosa questione della costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, che, sebbene abbia avuto qualche accelerazione in questi ultimi tempi, rimane comunque un nodo quasi inestricabile, considerato che molto spesso viene chiusa totalmente a causa delle criticità connesse al dissesto idrogeologico, ad avviso dell’interrogante, prevedibili, ma non considerate ai fini della messa in sicurezza; il sistema ferroviario è già scadente fino a Lamezia Terme e peggiora ulteriormente nel resto della Calabria e in Sicilia. L’aeroporto di Reggio Calabria, considerati i prezzi praticati da Alitalia, di fatto operante in regime di monopolio, non è fruibile se non da chi detiene redditi elevati; tuttavia, l’aeroporto di Reggio Calabria, una volta denominato Tito Minniti, da tempo è chiamato "Aeroporto dello Stretto", in ragione del fatto che serve le due città che si affacciano sullo Stretto e che oggi sono ambedue città metropolitane; la fruizione di questo servizio per gli utenti messinesi è tecnicamente molto complicata e, per le ragioni sopra esposte, anche per l’utenza reggina, che, considerato il dissesto infrastrutturale, tende, almeno per la parte di utenti della provincia di Reggio Calabria, a fruire dell’aeroporto di Lamezia Terme: se non intenda realizzare, riguardo all’"Aeroporto dello Stretto", una rivoluzione copernicana nel modo di considerare funzioni, ruolo e sviluppo di tale aeroporto, magari attrezzando tecnologicamente le strutture aeroportuali adibite per decolli ed atterraggi e in più spostando l’aerostazione sul mare, in modo tale da rendere agevole l’imbarco degli utenti messinesi, che con gli aliscafi arriverebbero direttamente dentro l’aeroporto. Altero Matteoli Signor Presidente, il piano di sviluppo dell’aeroporto di Reggio Calabria è attualmente in fase di elaborazione da parte della società di gestione Sogas e verrà quanto prima avviato per l’istruttoria approvativa da parte dell’ENAC. Va evidenziato che i cambiamenti auspicati nell’interrogazione sono stati già oggetto di attenzione negli anni passati e, ove se ne ravvisasse la necessità, si potrebbe approfondire la loro fattibilità tecnica ed economica da parte del gestore aeroportuale. Lo stato di fattibilità sullo sviluppo strutturale dell’aerostazione rivelerebbe la praticabilità della soluzione proposta. Riguardo poi ai previsti rilevanti costi si potrebbe percorrere la strada dei finanziamenti comunitari. Anche per quanto riguarda le funzioni, il ruolo e lo sviluppo dell’aeroporto, stante lo stato attuale delle dimensioni del traffico, il progetto relativo all’aerostazione indicato dall’onorevole Nucara potrà senz’altro essere considerato nel futuro, soprattutto nell’ambito della prossima conclusione dello studio del sistema aeroportuale italiano. L’onorevole Nucara sa bene, come peraltro è stato ricordato nelle risposte rese ad analoghe interrogazioni sul medesimo argomento, che con il protocollo di intesa siglato lo scorso mese di maggio 2009 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’ENAC, la regione Calabria e le società di gestione degli aeroporti calabresi, all’aeroporto di Reggio Calabria è stata destinata una somma pari ad oltre 30 milioni di euro per interventi di potenziamento e miglioramento. Sicuramente la duplice veste che si riconosce all’aeroporto Tito Minniti, giustamente chiamato "aeroporto dello Stretto" che serve sia Reggio Calabria sia Messina, dovrà essere debitamente valutata nelle prossime assegnazioni finanziarie e su tale aspetto mi impegnerò personalmente. Per quanto concerne le tariffe operate dalla società Alitalia sui collegamenti con il capoluogo calabro, è opportuno ricordare che il regolamento della Comunità europea n. 1008/2008 ha previsto un regime potenziale di multipresenza nel settore aereo, che possa creare qualsiasi rotta comunitaria. In questo contesto le autorità pubbliche di ogni singolo Stato non possono intervenire condizionando la determinazione delle tariffe ed imponendo le proprie considerazioni circa le scelte aziendali delle compagnie aeree. Da ultimo voglio evidenziare che, proprio al fine di completare la rete di collegamento aereo con Reggio Calabria, si è stabilito di istituire oneri di servizio pubblico - in altre parole tariffe con contributo da parte dello Stato - per Venezia, Torino, Bologna, Pisa e Milano Malpensa. La relativa procedura è in corso e potrà usufruire della somma di 4 milioni di euro per finanziare le esigenze di continuità territoriale della popolazione del bacino di traffico dell’aeroporto di Reggio Calabria. Francesco Nucara Signor Ministro, mi ritengo più che soddisfatto, è la risposta che cercavo: cercavo una risposta politica più che una risposta puntuale sulle infrastrutture da fare. Mi fa piacere che il Ministero valuterà il piano della società di gestione per quanto riguarda l’aerostazione sul mare, per consentire all’utenza messinese di accedere più facilmente all’aeroporto dello stretto di Messina. Infatti, quando si avrà un bacino di due città, che sono due città metropolitane e, quindi, due province sostanzialmente, quando l’autostrada Salerno-Reggio Calabria nel tratto che va dalla piana di Gioia Tauro a Reggio Calabria sarà terminata e quando la statale 106 jonica sarà più agevole, probabilmente i 500.000 passeggeri che vi sono attualmente annualmente, di cui 400.000 solo per l’Alitalia, aumenteranno. Quando essi raggiungeranno - come mi auguro - la cifra di 800-900 mila passeggeri l'anno, probabilmente, anche altre compagnie potranno essere interessate a fare scalo a Reggio Calabria, e ad avviare una maggiore fruibilità di quell'aeroporto, che rappresenta una struttura fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo turistico. Come è scritto anche nell'interrogazione in oggetto, la realizzazione del ponte sullo Stretto porterà migliaia di persone - studiosi di ingegneria, turisti, curiosi - a vedere l'opera. Se non avremo un aeroporto efficiente - viste anche, signor Ministro, le condizioni delle ferrovie nella parte terminale, che va da Lamezia Terme a Reggio Calabria, fino in Sicilia - credo che pochi verranno a vedere il ponte. Comunque, la ringrazio per la risposta, che ritengo soddisfacente, e che porterò anche all'attenzione degli organismi locali. Vorrei affrontare un'ultima questione relativa all'accordo che il Ministero, insieme all'ENAC, ha stipulato con la regione Calabria: per fortuna, è cambiato il presidente della regione Calabria e, quindi, forse, saremo più equi nella ripartizione dei vari aeroporti. |